Dopo aver percorso una serie di corridoi che danno l’idea di cosa fosse il labirinto di Minosse, finalmente consegno il mio foglio di prenotazione per una visita medica presso un ospedale.
Davanti a me, l’addetta all’accettazione prende il foglio di prenotazione ed esclama: “Vada oltre la linea gialla!” e intanto il suo sguardo è rivolto su un registro dove sta annotando qualcosa.
Osservo che ci sono delle linee gialle tracciate sul pavimento; alcune linee si incrociano, altre formano un rettangolo.
Attendo qualche istante, perplesso, perché mi aspettavo delle indicazioni su cosa dovevo fare.
Poi domando, un po’ indispettito, all’addetta che è sempre impegnata sul suo registro: “Cosa intende *LEI* per andare oltre la linea gialla?”
L’addetta, con tono secco, risponde: – “Non stavo dicendo a lei!” – e precisa – “Stavo dicendo alla signora che ha oltrepassato la linea gialla della privacy”.
Non mi ne ero accorto che c’era una signora vicino a me e, neanche pensavo che l’addetta stesse richiamando la signora al posto mio, pensavo che stesse parlando con me e non avevo neanche capito le funzioni di tutte quelle linee gialle sparse per il pavimento … ma come si fa a non aver capito, che stupido …
L’addetta mi consegna un biglietto con un numerino e mi indica la sala d’attesa.