Dichiarazione di dipendenza

10 luglio 2010

Per tutti gli audiolibri di Ad alta voce ascoltati percorrendo le lunghe tangenziali Nord, Est e Ovest di Milano.

Per tutti le ore passate lavando pulendo, cucinando, stendendo, ascoltatando quelle parole che fanno compagnia, che insegnano e che fanno riflettere.

Per tutto questo, non potevo non sottoscrivere.

Dichiaro la mia dipendenza da questo numero perfetto, libero di essere succube delle sue narrazioni, e dichiaro, a sua Emittenza Terza, profonda disposizione all’ascolto, usando il terzo orecchio, quello che sente l’inaudito, e, da diversamente udente, dichiaro il mio sano condizionamento nei confronti vostri che parlate altro, suonate oltre, e dite non tanto per dire e fate non tanto per fare, forti della complessità e delle sue larghezze, conscio di non voler essere intrattenuto ma trattenuto, attraverso radiazioni artistiche e culturali, e non potendo più fare a meno dell’energia eterica di Radio3.


Scopro che …

24 dicembre 2008

Scopro che mi porti in un negozio che vende dell’ottimo te sfuso.

Scopro che il tuo meccanico di fiducia, sta vicino alla tua vecchia casa.

Scopro che un happy-hour ha tanta varietà di piatti, ma poi darà effetti collaterali …

Scopro che la cupola della galleria ha un cielo stellato blu.

Scopro che non ti piace la piscina, ma ti piace correre.

Scopro che sei un lettore formidabile. 

Scopro che ti sono piaciuti i libri di Dracula e  di Frankstein e i romanzi thriller.

Scopro che hai letto Camilleri e scopro che il suo miglior libro è “La vampa d’agosto”.

Scopro che i primi capitoli di questo libro fanno morire dal ridere.

Scopro che hai letto tutta la serie di Harry Potter.

Scopro che tieni alla privacy e non mi fai scattare la foto ricordo.

Scopro che in te tanta saggezza: non usi l’auto, non bevi caffé e non sei su Facebook.

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Linee gialle

7 ottobre 2008

Dopo aver percorso una serie di corridoi che danno l’idea di cosa fosse il labirinto di Minosse, finalmente consegno il mio foglio di prenotazione per una visita medica presso un ospedale.

Davanti a me, l’addetta all’accettazione prende il foglio di prenotazione ed esclama: “Vada oltre la linea gialla!”  e intanto il suo sguardo è rivolto su un registro dove sta annotando qualcosa.

Osservo che ci sono delle linee gialle tracciate sul pavimento; alcune linee si incrociano, altre formano un rettangolo.

Attendo qualche istante, perplesso, perché mi aspettavo delle indicazioni su cosa dovevo fare.

Poi domando, un po’ indispettito, all’addetta che è sempre impegnata sul suo registro: “Cosa intende *LEI* per andare oltre la linea gialla?”

L’addetta, con tono secco, risponde: – “Non stavo dicendo a lei!” –  e precisa – “Stavo dicendo alla signora che ha oltrepassato la linea gialla della privacy”.

Non mi ne ero accorto che c’era una signora vicino a me e,  neanche pensavo che l’addetta stesse richiamando la signora al posto mio,  pensavo che stesse parlando con me e non avevo neanche capito le funzioni di tutte quelle linee gialle sparse per il pavimento … ma come si fa a non aver capito, che stupido  …

L’addetta mi consegna un biglietto con un numerino e mi indica la sala d’attesa.

 


Efficacia

22 agosto 2008

Il libro “Pensare l’efficacia in Cina e in Occidente” di François Jullien evidenzia che se per efficacia si intende “ottenere il massimo risultato col minimo sforzo”, si potrebbe dire che l’Occidente pone l’accento soprattutto sul “massimo risultato”, mentre in Cina quello che conta davvero è la “minimizzazione dello sforzo”.

Infatti, il generale e scrittore cinese Sunzi scrive:

“Riportare cento vittorie in cento battaglie
non è questo il fine del fine; mentre
sottomettere le forze nemiche senza dover
impegnare battaglia, questo è il colmo
dell’eccellenza”

Allora ecco che comprendo come la riflessione di kultura-indipendente dove si chiede se siamo liberi di essere o se siamo schiavi nel dover essere, per forza, qualcosa.

Non so se il pensiero cinese può esserci d’aiuto oppure no …


Delicious Link 2008

17 luglio 2008

Filosoffessa condivide il suo diaro di bordo e le emozioni si possono toccare.

Quello che è capitato a Gallina Vecchia succede spesso tra moglie e marito. Io, però, non ho lo stesso coraggio del marito che ha rifiutato un piccolo pensiero fatto dalla moglie.

“scaccomatto + cieco = ciecomatto“: ecco il nuovo blog di una scacchista cieca di 29 anni. Finalmente, viene svelato come funzionano gli occhi di un cieco.

La scrittura serve anche per oltrepassare le barriere della burocrazia. Il Presidente dell’Associazione di Artigiani, che si è impegnato ad un corso di scrittura,  ce lo dimostra nel modo migliore!

L’esperienza a volte serve? Lo sa bene Etnozuppa che dice “Mai!!!“.

Cosa fare per avere più energia?  Rudy ci mostra che la soluzione potrebbe essere il riuso di energia, invece che l’impegno per una nuova produzione.

Tutti se lo chiedono, ma cos’é questa semiotica. Ecco che Giovanna Cosenza condivide il suo saggio scritto con Umberto Eco.

Serena Triacca ci ricorda che abbiamo bisogno nel nostro intimo di punti di riferimento, di colonne portanti e di una luce sempre accesa.

Per gli appassionati di montagna c’è il Girarifugi Sciura Pina ci spiega quali sono i vantaggi.

Grazie al commento di Paolo, ho tratto ispirazione ed ho pensato che anche i blog potrebbero avere il proprio ideogramma: la Sho che significa scrittura.

Siete d’accordo?  😉


“La mente è il vapore che si alza dalla ciotola di riso”

10 luglio 2008

L’espressione “la mente è Il vapore che si alza dalla ciotola di riso” è tratta dal libro “Sirene” di Laura Pugno, una sorta di favola nera che ipnotizza il lettore.

L’espressione viene ripetuta più volte nei momenti drammatici della storia. Ho intuito un’attinenza al racconto, ma era rimasto in me il mistero di questo enigmatico “modo di dire”.

Finalmente, dopo varie ricerche, ho trovato che esiste un ideogramma che raffigura proprio del vapore che si alza da una ciotola di riso.

L’ideogramma è quello del Ki: lo spirito, l’energia vitale.

Mi sfugge, però, ancora qualche dettaglio.

Avevo indicato nel mio post il vantaggio degli ideogrammi: il disegno dell’ideogramma aiuta a capir meglio il significato di un concetto.

In questo caso il disegno non mi aiuta: forse il vapore ricorda qualcosa che c’è e che non si vede: lo spirito.

Ma la ciotola di riso cosa potrebbe rappresentare … la nostra mente? Il nostro corpo?

Ki


Le sette regole dell’arte di ascoltare

29 Maggio 2008
  1. Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera della ricerca.
  2. Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista. Per riuscire a vedere il tuo punto di vista, devi cambiare punto di vista.
  3. Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a vedere le cose e gli eventi dalla sua prospettiva.
  4. Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali, se sai comprendere il loro linguaggio. Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi. Il loro codice è relazionale e analogico.
  5. Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. I segnali più importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti, perché incongruenti con le proprie certezze.
  6. Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione. Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi in un campo che lo appassiona: la gestione creativa dei conflitti.
  7. Per divenire esperto nell’arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad ascoltare, l’umorismo viene da sé.

Grazie a Bangiu per questa di questo libro.


Vivere fino a 120 anni

13 febbraio 2008

Nella puntata di ieri, a Porta a Porta, Berlusconi ha limitato le solite sparate eclatanti su tasse, lavoro, sviluppo, ecc.

Però ha detto che sta lavorando insieme ad un prete in merito ad alcuni studi che promettono di far aumentare la vita media degli italiani (già molto longevi) fino a 120 anni.

Ci sono delle ricerche scientifiche che dimostrano che la nostra vita biologica è stata programmata per questo lungo periodo.

Forse qualcosa di vero c’è, ma Berlusconi è uscito con questa trovata proprio quando una recente indagine dice che la pratica religiosa settimanale fa ridurre la mortalità del 32%.

Ho deciso che voterò per lui, se Veltroni non esce qualcosa di meglio dal suo cappello. 😉