Il mio povero blog

11 luglio 2011

Pensandoci non meritava questa fine. Un blog lasciato alla deriva è una delle cose più amare e tristi che si possono trovare nella rete.

Un giorno, accedo qui per caso, nella mia vecchia casa: mi sono spaventato!  Irriconoscibile per le innumerevoli google ads, che, come  ragni e ragnatele infestavano tutta la mobilia del mio povero blog.

Tante volte ho pensato di continuare, ma ogni volta mi son fermato … e non capisco il perché.

Eppure piccoli segnali di vita ci sono, perché  ho ricevuto un commento di un vecchio post pubblicato tanto tempo fa. Si tratta di un concorso intitolato “Un romanzo in sei parole“. Una lettrice mi risponde con ben tre suoi bellissimi romanzi! Allora è tornata la nostalgia di quei tempi, quando non c’era Facebook che consentiva la condivisione di idee, foto, pensieri, aforismi, battute, storielle, canzoni, poesie, racconti, scherzi, commenti, recensioni, link, testi, stati d’animo, proteste, lettere, raccomandate e ricevute di ritorno.

Il post finisce qui, ma al lettore che passa voglio rimandare ai migliori “poveri blog”, che, con fatica, ho setacciato dai circa 30000 sparsi in tutta la blogosfera:

  • Per ranita, il blog è sempre vivo, perché non è vero che nessuno legge: ci sono sempre  …  io, me stesso, moi, ecc.
  • Per GDS75 occorre chiedere perdono alla peggior offesa che si possa fare a un blog: abbandonarlo.
  • Per AnSA, invece un blog trascurato é un blog fortunato.
  • Per StorieDiMe, il blog chiude perché finisce un pezzo di vita.
  • Per SoppravvivoSenzaMotivo, il blog viene tralasciato, perché si deve scolare la pasta.
  • Per Sandolo, invece, grazie al recupero della password, il blog può tornare a rivivere
Grazie a voi, tutti blogger: grazie di esitere.  🙂