Nostalgia della blogosfera

15 giugno 2021

In questo post su LinkedIn di Carlo Mazzucchelli si parla della blogosfera, oramai morta e si sottolinea la grande differenza dell’internet di ieri con l’internet di oggi.

Carlo Mazzucchelli , infatti , mette in evidenza il fatto che i contenuti su Internet , sono oramai gestiti che ci piaccia o no dall’Algoritmo , con la A maiuscola.

L’algoritmo ci fa sa vedere ciò che vogliamo, ma nello stesso tempo ci impedisce di scegliere e di trovare nuovi contenuti cliccando sul famoso HyperLink, che caratterizzava la blogosfera e la vera “navigazione” su Internet.

Nostalgia della blogosfera — SoloTablet

Consigli sbagliati e forse no alla formidabile blogger Romina Tamerici – dalla A alla Z

1 giugno 2016

Avviso che questo post è super autoreferenziale ed è una risposta pubblica data alla bravissima Romina al suo post pubblicato in questi giorni dal titolo “Aspettative contro la realtà”.

Come ex-blogger ho cercato di dargli qualche consiglio , anzi per la precisione sono 21 + 4 = 25: dalla A alla Z comprese le lettere straniere 😉

A) AIUTO

C’è qualcosa che non va? Prova a chiedere a qualche blogger che ha successo … magari ti da una dritta!
Non a me però!

B) BREVITA’

I tuoi post sono lunghi. Un principio della comunicazione è che bisogna essere “corti” per comunicare meglio.

C) COMMENTI

Su quello vivono i blogger, sui commenti.
Ma le discussioni oramai si fanno sui social, non stanno più sui blog.

 

D) DIVENIRE

Non siamo mai gli stessi. Cambiamo, cambiamo sempre. E’ normale la tua riflessione.
Non aver paura di cambiare.

E) ENERGIA

Il tuo blog dimostra che hai tanta energia, ma nello stesso tempo ne consumi tanta.
Forse la soluzione è trovare il massimo guadagno con il minimo sforzo.

F) FACEBOOK

L 80% delle persone che sono su Internet stanno su Facebook. Non puoi starne fuori … son tutti lì.
Aspetto di diventare “fan” della tua bellissima nuova pagina su Facebook.

G) GRAMELLINI

Oltre ad essere giornalista e scrittore anche lui in realta è un “blogger” cammuffato, solo che lui le chiame “pillore” invece ch “post”.
Uscirei dal mondo chiuso dei blog e creerei qualcos’altro per dare peculiarà al tuo blog, rinominandolo.
Gramellini tra l’altro sfonda tutti i media, compresi i social.

H) (muta)

Hai provata a mettere una pausa al tuo blog. Certe volte aiuto più che continuare a scrivere.

I) ITALIANO / INGLESE

Proverei ad aumentare gli orizzonti. Scrivi i tuoi post anche in inglese, aumenterai l’audience e le conversazioni.

K) KO

Sentirsi KO fa si che si perda un po’ di razionalità. Dopotutto il tuo blog ti ha aiutato? Non gli sei riconoscente?

L) LETTERARIO

Gli argomenti, perlopiù letterari, con accenni di scrittura creativa rendono il tuo blog interessante, ma molto di nicchia.
Perché non cambi argomento, la parlantina c’è l’hai per tutto!

M) MOBILE

Il desktop sta per essere abbandonato per passare sul mobile … il sorpasso oramai è avvenuto già da anni.
Hai provata a vedere se tuo blog sia leggibile su uno smartphone?

N) NOTORIETA’

Uno su mille ce la fa. Putroppo questa è la verità …

O) OBBIETTIVO

Ricordati che l’obbiettivo del blog è comunicare, comunicare per dare valore.
Tutto il resto non conta.

P) PECCATI

Stranamente, peccati di blog ne fai pochi…
Forse proverei ogni tanto a farne qualcuno …

Q) QUALITA’ vs QUANTITA’

L’utilità del blog non si misura sulle quantità (persone coinvolte, conversazioni scaturite), ma sulla qualità.
Paradossalmente se il tuo blog avesse solo un lettore e questo lettore avrebbe grande utilità, già hai avuto successo.

R) REFERENZIALITA’

Anzi l (auto)referenzialità è ciò che ha rovinato il mondo dei blog.
Purtroppo anche questo post e la sua risposta del me medesimo sono referenziale … ma che possiamo farci?

S) SCORAGGIAMENTO

Il blogger come lo scrittore vive spesso questa crisi, è normale. E’ normale anche che un blog chiuda.
Il tuo no! Forza Romina!

T) TARGET

Il tuo blog forse ha un target difficile, forse devi cambiarlo.

U) UNO

Vai al post n. 1, ti ricordi come hai iniziato? Hai ancora le stesse convinzioni?

V) VOGLIA di VIVERE

Tu scrivi perché scrivere è vita e fa parte di te.

W) WEB 1.0

Mi dispiace dirtelo ma il sito del tuo blog ha uno stile oramai passato.
E’ da un po’ che si è passato all’essenzialita, alle immagini, ai testi senza milioni di link, ecc.
So che fa parte del tuo carattere, ma dovresti pensare di rifare il sito lasciandolo “vuoto” il più possibile.

X) x

x me, ce la farai. xché sei la piu forte!

Y) YAHOO!

Hai un sacco di idee Romina. Hai perseveranza, la meta è vicina!
Z) ZETA

Siccome su ZETA non mi viene in mente niente, fai come vuoi.
Fa anche tu un post dalla A alla Z dove mi rispondi con 21 punti.
Accetti la sfida?

Auguri Romina, Buona Vita, Buona Scrittura!


Caro Beppe

28 Maggio 2014

Caro Beppe,
sono uno di quegli italiani che domenica scorsa è andata ad esprimere un voto per poter dire la nostra.

Sono uno di quegli italiani che, per fortuna, lavora, paga le tasse, guarda al futuro, cerca di costruire nel suo piccolo contesto un paese migliore per i propri figli.

Sono uno di quegli italiani che cerca di non barare, anche se difficile .. di rispettare le file, di rispettare le regole, dalla raccolta differenziata, all’uso moderato dell’auto, ecc
Non pretendo una medaglia per ciò che ritengo essere solo il mio dovere come padre di famiglia e come cittadino.

Trovo però offensivo, in maniera del tutto generalista, come un egoista che pensa solo al proprio interesse, senza guardare al futuro, peraltro, attraverso l’utilizzo di un termine (“Pensionato”) usato in maniera impropriamente dispregiativa…

Ho la fortuna di stare in un comune (Cinisello) dove esistono numerose associazioni di volontariato e le assicuro che la maggior parte di loro sono “pensionati” che vogliono cambiare o pensare ai “nipoti” e stanno proprio lì, per forza o per scelta … e comunque, loro, più di me, vorrebbero cambiare questo stato delle cose…

Mi permetto solo di suggerirle, conscio del fatto che un uomo di spettacolo come lei, conosce molto meglio di me il potere della Comunicazione: come altri suoi colleghi in politica, impari a pesare adeguatamente le parole, prima di esprimerle, poiché nel suo ruolo, ognuna di esse, ha un peso immenso.
Impari a comunicare per la pace, non per per la guerra, poiché le persone sono stanche di distruggere e preferiscono rimboccarsi le maniche e ricostruire.
Ah, dimenticavo:  una volta disse che “se la persona davanti a te non aveva capito, non era colpa sua perché sorda o poco intelligente, era probabilmente nel tuo modo di comunicare…”

Magari, applicando questi umili suggerimenti, la prossima volta si risparmierà il “Maalox”.
Con grande stima, perché sono stato un suo fan, quando era comico e quando inizio’ il suo blog, (grazie a lei ne ho aperto uno anch’io) e penso, nonostante tutto, sia una persona di grande intelligenza.

Gianluca

 

 


Secondo racconto classificato!

29 aprile 2014
Ho l’onore di essere arrivato secondo al concorso Impaludare: concorso per racconti di 200 caratteri relativo all’iniziativa Una parola al mese indetto da  Romina Tamerici blog.
Qui sotto il mio testo e la motivazione della scelta
 

CAINO di Gianluca

“Perché Dio non vuole accettare la mia offerta? E perché gradisce quella di mio fratello Abele?”. Preso da un raptus di gelosia, afferrò il coltello. Un misto di bile e sangue impaludò il suolo.

Motivazione: Ho scelto questo racconto (nonostante il titolo maiuscolo) per l’immagine della bile e il sangue che impaludano: la trovo molto evocativa.
L’autore/autrice guadagna 3 punti per il torneo.

fonte: Romina Tamerici blog

 


Balugina

3 marzo 2014

Balugina la lampadina che di neon reclama poverina,

balugina la candela che acuisce il mio tormento,

balugina il primo raggio del sole che irrompe nel nuovo giorno,

balugina la lancetta argentea del mio orologio così giocondo,

balugina il paglierino di luce arancione come un semaforino,

balugina, forse, un piccolo squarcio di bellezza

nella la mia poesia, scritta un po’ di fretta! 🙂

Questo post partecipa all’iniziativa Una parola al mese. La parola di marzo 2014 è baluginare (al link maggiori informazioni).


La gatta del condominio

3 Maggio 2012

Chissà dove sei, gatto del condominio, anzi gatta, dove ti trovi, tu mi fissavi tutti i giorni quando scendevo nel box.

Mi fissavi anche ogni volta che dal mio balcone del secondo piano sbattevo i tappeti. Mi affacciavo per controllare che tu fossi distesa nel quadrato dl’erba circondato dai palazzi, nel punto più caldo d’inverno, nel punto più fresco d’estate.  E anche lì, alzavi la testa e poi mi fissavi.

Il primo giorno che ti incontrai, quando arrivai in questa casa, ti presentai ai miei figli, sicuro che avresti dato loro qualcosa, così come fece Minù, il gatto del condominio di quand’ero io piccolo. Minù faceva scappare gli altri gatti, lui era il padrone, cacciava i topi che infestevano le cantine …

Ma tu .. tu sei sempre stata diversa: non eri selvatica, eri mansueta, non ti ho mai visto cacciare gli uccellini, non correvi, quasi aristocratica. Placida, buona, color benzina e macchie biancastre. Dove sei ora? Negli ultimi tempi eri malata, eri cieca, faticavi a muoverti, non scappavi più. Rassegnata o senza più coscienza?

Invidiavo chi ti curava, chi ti dava il cibo sempre al solito orario. Eri più fedele, eri amica di chi ti voleva bene. Aspettavi tutti i giorni al solito posto colorando questi muri spenti e anonimi.. Aspettavi tutta la notte e tutto il giorno. Lì.

Solo una volta ti ho accarrezzato, solo una volta, in tanti anni, quando eri già vecchia, quella malattia, quella cecità, quel fastidio tremendo che sopportavi. Un’infezione … chissà se inguaribile.

Ah, ecco, ora il tuo nome, che cercavo. Rossella! Questo dice che sei femmina, perché io, ignorante, non so sei gatta o gatto, maschio o femmina.

Ora sento la tua assenza. Dove il tuo spirito? Vivi ora nel paradiso? Tante scodelle, tanto latte che poi non bevevi, non quelle scatolette che pur ti piacevano, cibo raffinato, fresco.

Rosella sapevi che ti osservavo, che mi domandavo, qualcosa. Un mistero, i tuoi occhi che scrutano e quella distanza di sicurezza, mantenuta sempre. Potevo immaginare che siamo nemici.

Ma tu sei sempre al solito posto, dietro il cespuglio, lì nel giardino, nelle scale quotidiane che portano al mio box.

 


In auto, alle sette

24 aprile 2012

mi saluta il semaforo giallo
e  sballottato dalle buche della strada
percorro la via costeggiata dal corteo dei capannoni.
Insieme a metà della gente sveglia a quest’ora
ascolto la radio che canta  “ailaviù”
e una dolce musica country colora la mia mente,
vallate sterminate dove american-native
felici cacciano i bisonti dei film.

Wordle

20 febbraio 2012

Wordle: Il libro sopravissuto