Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera della ricerca.
Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista. Per riuscire a vedere il tuo punto di vista, devi cambiare punto di vista.
Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a vedere le cose e gli eventi dalla sua prospettiva.
Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali, se sai comprendere il loro linguaggio. Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi. Il loro codice è relazionale e analogico.
Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. I segnali più importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti, perché incongruenti con le proprie certezze.
Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione. Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi in un campo che lo appassiona: la gestione creativa dei conflitti.
Per divenire esperto nell’arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad ascoltare, l’umorismo viene da sé.
This entry was posted on giovedì, 29 Maggio 2008 at 6:00 PM and is filed under comunicazione, curiosità, libri. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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15 Responses to Le sette regole dell’arte di ascoltare
.. ricordi l’ideogramma dell’ascolto?
noi ui occidente abbiamo bisogno di un viatico.. un eptalogo..
in oriente mettono tutto in un segno: l’ideogramma ..
un abbraccio
titti
Ascoltare e spogliarci dei problemi personali, dimenticare l’orologio, non preoccuparsi delle risposte e delle soluzioni da dare. Ma sfortunatamente non è mai cosi, perché l’ascolto non è fine a sé stesso, ma porta al dialogo.
mi sone permesso di copiare le sette regole d’oro che domani stamperò e attaccherò sul muro del mio ufficio logicamente andrò a comprare il libro.
Complimenti per il tuo sito e sarà un piacere per me linkarlo sul mio blog, spero tu possa ricambiare.
ciao
.. ricordi l’ideogramma dell’ascolto?
noi ui occidente abbiamo bisogno di un viatico.. un eptalogo..
in oriente mettono tutto in un segno: l’ideogramma ..
un abbraccio
titti
Queste regole andrebbero proprio stampate e attaccate in fronte… per averle a portata di vista quando servono (e si che servono spesso).
@mystream: cos’è l’eptalogo?
epta ( sette ) regole.. hai presente il decalogo? 😉
mystream..
alias titti
ah.. piacere di averti ritrovato 🙂
Ascoltare e spogliarci dei problemi personali, dimenticare l’orologio, non preoccuparsi delle risposte e delle soluzioni da dare. Ma sfortunatamente non è mai cosi, perché l’ascolto non è fine a sé stesso, ma porta al dialogo.
Sabato scorso ho sentito Alex Zanotelli affermare: “un punto di vista non è altro che la vista di un punto”.
Illuminante!
È così… Purtroppo molte volte è difficile pensarci… Tutti abbiamo i nostri periodi di egoismo personale!
Gianluca, ho ricevuto il tuo commento qualche settimana fa… sei stato il primo a svolazzare sul mio blog. Perchè non torni? Ti aspetto.
Mi piace l’idea della metodologia umoristica!
c’è molto da imparare credo !
ciao
Vale lo stesso se sei un asso nell’ascoltare la tua voce e un pochino meno quella degli altri? 🙂
@mio capitano: non lo so, ma forse ascolatare se se stessi e ascoltare gli altri son due faccie della stessa medaglia
mi sone permesso di copiare le sette regole d’oro che domani stamperò e attaccherò sul muro del mio ufficio logicamente andrò a comprare il libro.
Complimenti per il tuo sito e sarà un piacere per me linkarlo sul mio blog, spero tu possa ricambiare.
ciao
http://initalia67.blogspot.com/
@pocoto: finita la lettura, mi aspetto un commento del libro sul tuo blog